New Eco-Park

Progetto per lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni progetuali per la realizzazione di parchi di divertimento a ridotto impatto ambientale
2013

POLIEDRA Politecnico di Milano

Gruppo di ricerca
Responsabile e coordinatore generale: Alessandro Balducci
Architettura: Remo Dorigati, Chiara Dorigati
Disegno urbano e paesaggio: Antonio Longo, Paolo Bozzuto, Gianfranco Orsenigo
Aspetti energetici: Sonia Leva
Aspetti economico gestionali: Michela Arnaboldi, Alessandra Oppio
Aspetti agronomico forestali: Stefano Bocchi

 

Su richiesta ed in stretta collaborazione con un’azienda che sviluppa e produce attrazioni elettro-meccaniche per il divertimento, il progetto di ricerca ha cercato di definire un concept innovativo di “spazio del loisir” capace di ridefinire gli standard oggi riscontrabili sul mercato nazionale ed internazionale dei tradizionale “parchi dei divertimenti” e “parchi tematici”, perseguendo una prospettiva di concreta ed effettiva sostenibilità ambientale, ecologica, energetica e di qualità urbana.

Tradizionalmente pensati e realizzati come luoghi “eccezionali”, se non addirittura come luoghi “dell’eccesso”, distinti e fisicamente separati dal contesto territoriale in cui sono localizzati, i parchi di divertimento contemporanei rischiano di non riuscire più ad intercettare, nel futuro prossimo, le nuove domande di qualità urbana, paesaggistica e ambientale che stanno emergendo in modo crescente sia nei paesi occidentali, ancora oggi costretti a confrontarsi con i problemi e con le difficoltà derivanti dalla recente crisi economica globale, sia nelle aree geografiche oggi interessate da fonti dinamiche di sviluppo.

Il progetto ha cercato di definire un nuovo modello di “parco sostenibile” e , allo stesso tempo, un nuovo modello di progettazione e realizzazione dell’opera: sia dal punto di vista dell’innovazione del processo creativo di ideazione e disegno degli spazi e delle attrazioni proposte al pubblico, sia dal punto di vista dell’innovazione tecnologica delle strutture e dei dispositivi connessi al loro funzionamento.

L’ideazione e sviluppo di questo modello si è confrontata con un sito specifico, un’area all’interno del Parco delle Groane  che risultava peculiare per le dimensioni dell’area, per la collocazione strategica, per la storia (in passato è stato un luna-park) e le caratteristiche storiche del luogo.

montagne russe

Il tema generale dell’esperienza offerta dal parco ai suoi visitatori è quello dell’esplorazione pluri-sensoriale entro la natura e l’artificio del parco: scoprire, sperimentare, attraversare, immaginare, fare, manipolare, odorare, ascoltare. Associato ad esso è il tema del racconto, della narrazione (fiabe, favole, memorie locali, ecc.) come traccia rilevante che trasforma il gioco in emozione, curiosità, comprensione, memoria.

L’allestimento degli spazi utilizza le preesistenze vegetali e le attrezzature esistenti (l’ottovolante, il trenino perimetrale) creando percorsi multi-sensoriali ottenuti attraverso dispositivi paesaggistici e scenografici: disegno del verde, elementi di arredo e organizzazione/delimitazione degli spazi, soundscaping, light design. L’organizzazione e il disegno degli spazi, delle attrazioni, degli esercizi commerciali e dei servizi sono orientati dalla volontà di rendere il nuovo parco tematico operativo, se possibile, con continuità in tutto l’arco dell’anno, durante l’intera settimana, di giorno e di sera, evitando l’alternanza di picchi d’uso (con conseguente sovraccarico gestionale) e di periodi ‘morti’.
Da questo punto di vista, il concept esprime anche una prima e sintetica ipotesi di organizzazione spaziale che identifica la piccola ferrovia interna, il ‘trenino’, come infrastruttura primaria di distribuzione dei flussi di visitatori lungo il perimetro del parco. Le diverse fermate, dislocate lungo la linea, divengono ‘porte’ di accesso a specifici cluster costituiti da una mixitè di attrazioni e attività potenzialmente ‘magnetiche’ in momenti diversi della giornata (giorno e sera), in relazione a profili di utenza diversi (scolaresche, famiglie con bambini, adolescenti, adulti), e praticabili anche in caso di condizioni climatiche e meteorologiche non ottimali, grazie alla contestuale presenza di contenitori e/o spazi aperti coperti. I cluster, a loro volta, si configurano come i recapiti (nodi) della rete di percorsi ciclo-pedonali che innerverà tutto il parco.

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In estrema sintesi, il disegno degli spazi del nuovo parco tematico non si risolve in una semplice ‘zonizzazione’ delle attività, ma si configura come l’esito della sovrapposizione e integrazione di layers diversi costruiti a partire dal riconoscimento delle mutue relazioni tra dimensione temporale, profili di utenza, attrazioni/funzioni reputate attrattive e condizioni di paesaggi esistenti o proposti .

Gianfranco Orsenigo partecipa alla ricerca occupandosi degli aspetti di disegno urbano e coordinando l’attività del gruppo di ricerca