Lo spessore dell’area in oggetto consente di pensare il nuovo intervento come un margine profondo che, non solo articola il passaggio tra il borgo e la campagna, ma consente di abitare e mitigare la transizione. Ciò è possibile grazie all’integrazione dello spazio della campagna, reso spazio quotidiano nel progetto, e attraverso l’articolazione dello scarso spazio pubblico (in termini di spazi aperti e servizi) presente a Figino. Gli spazi pubblici immaginati si propongono di innescare processi costruttori di nuove centralità per il borgo e per il settore urbano in cui è inserito.