Timeless

Centro Sportivo Nazionale di Nuoto
Tenero Contra (CH)

2017 – Concorso Internazionale di progettazione

Roberto Manuelli, Gianfranco Orsenigo

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con Bianco+Gotti architetti, Davide Spreafico, Luca Brivio

Landscape: Francesco Crippa

Strutture: Myallonier Ingegneria srl

Consulenza: ing. Alessandro Nani

La volontà di confermare il sistema d’ordine ortogonale caratteristico dell’intero CST e insieme di evitare dispersione e frammentazione, portano ad un progetto che tenuto conto della sua realizzabilità per tappe, riesce a funzionare in ogni fase di costruzione, garantendo la chiarezza propria di un sistema insediativo controllato e ordinato.
Principio insediativo del progetto per il Centro sportivo nazionale di nuoto Tenero e per il piano di concetto per degli alloggi per sportivi, della sostituzione della palestra Naviglio e della centrale del materiale è la compattezza: condizione che si contrappone allo spreco di suolo e di risorse economiche e energetiche, che rendono logico ed efficace l’intervento. La sezione della nuova strada naviglio è il dispositivo con il quale da un lato si raccordano i differenti livelli, sia trasversalmente che longitudinalmente, dall’altro diventa elemento organizzatore e di misura dell’edificato.
Lungo la strada si dispongono gli ingressi di piscina e palestra e gli spazi più bassi degli uffici e del magazzino.
Un largo camminamento in piano a quota +0.50 definisce il costante piano di ingresso.
Il lungo elemento omogeneo fa da basamento alle tre, caratteristiche coperture della piscina coperta, e di quella dei tuffi e nella fase successiva della nuova palestra. Scatole di luce che ne consentono l’ingresso definendo un suggestivo effetto spaziale all’interno adeguatamente enfatizzato e rappresentato.
Terminali del sistema i moduli degli alloggi per gli sportivi si attestano trasversalmente.
L’uso di una selezione limitata e specifica di materiali definisce la nuova struttura come una forma neutrale e monolitica.
La sobria facciata di pannelli di cemento e di vetro, dove serve la trasparenza, definisce così il limite dello spazio abitato.
Al registro controllato dal rigore delle chiare giaciture dei volumi puri del costruito fa da complemento il trattamento degli spazi aperti che vengono definiti con ambiti verdi che acquisiscono una casualità controllata definendo la relazione con la riserva naturale presente per mezzo dell’utilizzo di una fitta macchia arbustiva. Lo spazio intermedio tra i campi da gioco all’aperto e le attività al coperto è praticato quale meccanismo di regolazione e controllo delle altimetrie, suolo che guadagna la terza dimensione articolandosi in giardino allungato, in cui trovano posto elementi arborei che garantiscono l’ombreggiatura appropriata agli spazi abitati.